Come avviene la richiesta e la concessione di un prestito tra privati?

di | 3 Dicembre 2021

Di solito quando abbiamo bisogno di una certa somma di denaro le prime persone che ci vengono in mente per aiutarci economicamente sono i nostri familiari. Finché si tratta di somme di denaro abbastanza piccole non si hanno grosse difficoltà ad ottenerle mentre se si ha bisogno di somme di denaro più elevate, allora il rischio è quello di non agire in regola e nell’ambito della legalità. Se si ha bisogno infatti di una quantità di denaro in contanti, allora occorre seguire delle specifiche regole che riguardano la concessione di prestiti tra privati e in particolare tra parenti. Si tratta di prestiti spesso di tipo infruttifero, dal momento che non sono previsti degli interessi sul loro rimborso, anche se si possono trovare alcune eccezioni.

Prestiti tra privati: cosa sono e come funzionano

I prestiti tra privati, e in particolare tra parenti, sono dei finanziamenti che sono pensati appositamente per chi si trova in una situazione di seria difficoltà economica. Chi ha bisogno di una certa dose di liquidità ad esempio per l’avvio di un’attività autonoma, allora può fare richiesta di prestiti tra privati. È importante e capire anche come effettuare la richiesta e la concessione di questi prestiti, soprattutto per evitare problemi con il fisco ma anche con il familiare o con il parente con cui ci si regola per la concessione del prestito stesso. Grazie a questa guida puoi infatti venire a conoscenza di tutti i chiarimenti e di tutte le informazioni che sono necessarie per procedere con la concessione del prestito e con il trasferimento del denaro senza incorrere in problemi con il fisco, né perdere i propri soldi.

Questo tipo di prestito è quindi un vero e proprio contratto di mutuo che viene stabilito e concordato tra parenti, esattamente come anche per tutte le altre tipologie di finanziamento. Si tratta in buona sostanza di un accordo, che può essere scritto e/o orale, tramite il quale un certo soggetto, vale a dire il creditore, sceglie di cedere in prestito ad un’altra persona, il cosiddetto debitore, una certa somma di denaro, di solito da usare per motivazioni personali o professionali e in modo libero vale a dire quindi senza la necessità di giustificare il proprio motivo di richiesta del prestito. Nei prestiti tra privati i due soggetti quindi si accordano sulla data entro la quale il prestito dovrà essere restituito e la restituzione può avvenire o tramite il rimborso delle classiche rate mensili, così come anche attraverso un’unica soluzione, che naturalmente va a coprire l’intero capitale concesso in prestito.

Come funziona per entrambe le parti?

Il rimborso dei prestiti tra privati o viene di solito in modo infruttifero ovvero senza la necessità di aggiungere degli interessi alla quota capitale, anche se in realtà il soggetto creditore, se lo desidera, ha anche la possibilità di concedere dei prestiti fruttiferi per i quali, oltre al denaro, dovrà provvedere anche al versamento degli interessi. Nel momento in cui invece non è prevista l’aggiunta di interessi, allora si parla di prestito di tipo infruttifero, oppure a titolo gratuito. Se il creditore e il debitore invece non si esprimono riguardo l’applicazione di eventuali interessi, allora il prestito verrà considerato di tipo oneroso e quindi produttivo di interessi.

Gli interessi rappresentano un vero e proprio reddito per il soggetto creditore e occorre quindi inserirli all’interno della propria dichiarazione dei redditi. Se il prestito è a titolo gratuito bisogna indicare quindi in modo chiaro che non produce degli interessi, con lo scopo di evitare di permettere l’avvio di eventuali presunzioni di onerosità che sono a carico del contribuente da parte del fisco. Per rendere più ufficiale la richiesta di prestiti tra privati, spesso si ricorre alla classica scrittura privata. Se vuoi scoprire di più su questi prestiti, puoi dare un’occhiata al sito I Prestiti Tra Privati.